Con la sentenza n. 259/2025, la Corte d’Appello di Bari ha confermato la legittimità del licenziamento per giusta causa di un dipendente bancario, coinvolto nella retrodatazione fittizia di deleghe F24 per agevolare una società calcistica nella presentazione di documentazione alla FIGC ⚽.
👉 Il lavoratore, pur senza poteri decisionali formali, aveva proposto e contribuito all’operazione di “inserimento tardivo” delle deleghe fiscali, poi trasmesse come se fossero state pagate entro il termine perentorio del 16 marzo 2018. Nonostante l’autorizzazione formale dei superiori, la Corte ha rilevato una piena consapevolezza dell’illiceità dell’operazione e della sua finalità elusiva 👁️🗨️.
📂 Le mail interne, l’interrogatorio reso al PM e le testimonianze raccolte hanno svelato un quadro chiaro: il dipendente non era un mero esecutore, ma il tecnico che ha fornito la "chiave" per aggirare le regole. Anche l’elaborazione di una lista movimenti “ad hoc” con date manipolate è stata considerata parte attiva della condotta.
📉 Respinti i motivi di ricorso: non rileva che altri colleghi siano stati sanzionati più lievemente; il contributo dell’interessato è stato ritenuto determinante.
📣 Messaggio chiaro: chi fornisce un apporto tecnico consapevole a condotte scorrette non può rifugiarsi dietro la gerarchia aziendale. Il rispetto delle regole è responsabilità individuale, soprattutto nel settore bancario 🏦.
💼 Una sentenza che chiama i professionisti – anche quelli “di staff” – a interrogarsi sul confine tra obbedienza e corresponsabilità.
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