19/12/2025


Anche in assenza di una condotta qualificabile come mobbing per la mancanza di un intento persecutorio nei singoli comportamenti lesivi, può comunque aversi una violazione dell’articolo 2087 del Codice civile, se il datore di lavoro consente, colposamente, il mantenersi di un ambiente stressogeno. Lo ha ribadito la Corte di cassazione, con l’ordinanza 31367/2025, in relazione al caso di una lavoratrice che aveva denunciato comportamenti vessatori, lamentando conseguenze sulla propria salute psicofisica e chiedendo, conseguentemente, il risarcimento del danno. ⚖ La Corte di cassazione ha confermato il proprio consolidato orientamento, secondo il quale l’articolo 2087 del Codice civile tutela, comunque e in ogni caso, l’integrità psicofisica dei lavoratori, anche a prescindere dalla concreta individuazione di una condotta di mobbing. ✅ La stessa tutela - ha proseguito la Suprema corte - viene accordata anche nei confronti delle forme attenuate di mobbing, come lo straining, configurabile in presenza di un atto isolato, senza che vi sia la continuità delle vessazioni e riconducibile all’articolo 2087 del Codice civile, con diritto al risarcimento del danno al lavoratore leso, anche in assenza dei tratti caratterizzanti il mobbing.


mobbing

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